Quella del Botswana è la storia di un successo tutto africano. Già protettorato per lungo tempo trascurato dagli Inglesi, il paese ottenne l'indipendenza nel 1966 e subito dopo, grazie a un incredibile colpo di fortuna, vi furono scoperte tre delle miniere di diamanti più ricche del mondo. Oggi questa nazione può vantare un governo relativamente illuminato e le sue strutture sanitarie, scolastiche ed economiche hanno soltanto un rivale nel continente africano, il Sudafrica. |
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A parte la stretta fascia orientale dove si concentra la maggior parte della popolazione, il Botswana non è altro che un ampio territorio selvaggio e privo di strade, con savane, deserti, paludi e saline. Per salvaguardare questo habitat naturale il governo ha scelto di privilegiare il turismo di alto livello e scarso impatto ambientale.
In Botswana le attrattive turistiche sono offerte dalla natura, che ospita animali allo stato brado in numero di gran lunga superiore rispetto a quello degli uomini. Espressioni imponenti di bellezza selvaggia sono il deserto del Kalahari e il Delta dell’Okavango.
Il leggendario missionario scozzese David Livingstone fu uno dei primi esploratori che, tra i suoi numerosi viaggi nel continente africano, verso la prima metà del XIX secolo arrivò in quella che è la terra dell’attuale Botswana, nell’Africa meridionale.
Grande due volte l’Italia, l’ex pretorato inglese è patria di antiche tribù Tswana, da cui deriva il nome, e si è reso indipendente nel 1966. Le attrattive turistiche sono offerte dalla natura, imponente nella sua bellezza, che ospita animali selvatici in numero di gran lunga superiore rispetto a quello degli uomini. Buona parte del territorio è occupato da due meraviglie naturalistiche che corrispondono al deserto del Kalahari e al delta dell’Okavango.
Il Kalahari è un deserto aridissimo e piatto di sabbia rossa e rilievi rocciosi, che solo nelle zone marginali si trasforma in una desolata savana sabbiosa popolata da arbusti spinosi, antilopi e gazzelle. Quando il fiume Okavango, che nasce nell’Angola centrale, anziché defluire nell’oceano come tutti gli altri fiumi, dopo un percorso di 1.300 chilometri entra nel Botswana, si incontra con le sabbie del Kalahari per formare un delta, che da vita ad un vero paradiso naturalistico di canali, lagune e isole piene di vegetazione, dove predominano papiri, giunchi, palme e ninfee, da esplorare in canoa e abitato esclusivamente da animali come elefanti, leoni, leopardi, bufali, zebre, giraffe, antilopi d’acqua, ippopotami e coccodrilli, nonché da miriadi di uccelli tra cui fenicotteri, aironi, pellicani e cicogne.
Gli otto milioni di metri cubi d’acqua dell’Okavango che ogni anno si dissolvono nel Kalahari a formare quest’enorme oasi verde nel deserto è uno spettacolo strabiliante, la maggior zona selvaggia dell’Africa Australe.
Zone a rischio
Nessuna.
Zone di cautela
Le città e le vie di comunicazione possono considerarsi sicure, anche se si consiglia di adottare comunque le normali precauzioni contro la piccola criminalità. Si consiglia inoltre prudenza nel circolare di notte in città ed evitare di recarsi nei quartieri più popolari.
Avvertenze
È pericoloso avventurarsi senza adeguato equipaggiamento e guide specializzate nei parchi e nelle zone desertiche che coprono gran parte del territorio del Botswana.